Il progetto Toulouse le Mirail, si configura come una delle maggiori operazioni urbane della storia del XX sec. e la prima ville nouvelle francese e costituisce oggi la principale zona di habitat sociale della città di Toulouse.
Il progetto originario ideato negli anni Sessanta da G. Candilis, A. Josic e S. Woods, è soggetto ad un Grande Progetto Urbano di riqualificazione architettonica (GPV) che, attraverso la ricostruzione nel tempo della città e delle forme insediative, costruisce gli strumenti per riabilitarsi nella contemporaneità.
La crisi dell’utopia, l’abbandono del progetto originario ipotizzato, le recenti demolizioni alla base della ridefinizione progettuale costituiscono un percorso che conduce oggi all’esistenza di un territorio frammentato, che presenta una serie di fratture temporali, fisiche e mentali.
La complessità dell’ambito di studio, configura Le Mirail come luogo particolarmente stimolante per la sperimentazione di strategie di indagine innovative.
La collaborazione tra Marco Tanca e Remi Papillault, architetto incaricato del recupero urbano del quartiere come coordinatore generle dei lavori, ha permesso di testare un approccio progettuale basato su una forte integrazione tra metodologie classiche dell’analisi urbana, e strategie di rilievo sensibile attraverso l’utilizzo dei linguaggi audiovisivi .
Le Mirail è un complesso urbano estremamente articolato. Una conoscenza approfondita della sua evoluzione è una base indispensabile per permetterne una trasformazione radicale, capace di rispettare i caratteri identitari. Necessita comprendere la sua storia e la sua trasformazione, tanto nel progetto di origine che nelle differenti azioni condotte nel corso del tempo e il modo in cui oggi gli abitanti la vivono.
Le nozioni teoriche di “appartenenza”, “mobilità”, “relazione”, “cambiamento”, “continuità”, elaborate all’interno del gruppo TEAM10, dagli anni ’50, saranno basilari per l’ideazone concettuale del progetto di origine. Il principio di creazione automatica dell’architettura a partire dalla definizione di reti continue, fluide e multipolari si riferisce alla possibilità di instaurare una forma di continuità urbana a partire dalle reti di relazioni tra la gente e dai loro spostamenti nello spazio. Le nozioni che hanno portato all’ideazione del progetto inizialmente pensato sono risultate stimolanti nella costruzione di modalità dinamiche di analisi finalizzate alla ricomposizione urbana, assumendo un nuovo senso in rapporto al contesto attuale.
La direzione di ricerca è quella di costruire un modo di conoscenza e di rappresentazione che ponga al centro la necessità di approssimare il punto di vista degli attori sociali, restituendo centralità ai significati della quotidianità ed evidenziando le relazioni che legano la soggettività di ogni uomo alla complessità’ urbana, non solo le dinamiche di mutamento spaziale ed i cambiamenti strutturali del territorio ma anche l’evoluzione nel modo di abitare e percepire il luogo stesso.
La strategia scelta si fonda su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, ed interazione creativa con l’ambiente investigato; il percorso attraverso lo spazio è il mezzo che permette di strutturare la narrazione del luogo diventano strategia di ricerca ed interrogazione sul quartiere.

 

Historire d’une Ville Neuve | AARP, Marco Tanca, Toulouse (FR), 2007
Il video condensa il processo evolutivo spazio-temporale del quartiere Toulouse le Mirail,  a partire dalle ipotesi progettuali d’origine che prevedevano la progressiva ed automatica formazione di reti policentriche sovrapposte, fino alla restituzione di una mappatura dello stato attuale.